Credo che uno scrittore sia essenzialmente uno strabico, il quale mentre vede e agisce la sua propria vita (tranne nel caso in cui abbia per sorte di potersene disinteressare praticamente senza per ciò porre a rischio la sopravvivenza propria e di chi gli sia caro) incessantemente osserva e lima quell’altra vita, che abita informe in lui stesso ovvero in chissà che altrove ma comunque compulsa lo scrittore affinché egli si faccia tramite tra il suo stato larvale e una forma purchessìa che compia il suo destino.
Io ho goduto di buona vista, ossia usuale, ordinaria, fino all'età di trentacinque anni. Poi mi son scoperto affetto da quello strabismo, reale, severo (non avendo io la sorte di poter trascurare la vita concreta senza poi patirne in prima persona e defraudando chi amo), e al momento lo sono ancora. Ho reso il giusto, all'altra vita che chiamava e chiama per esistere al mondo e in esso dire ciò che ha da dire, fosse pur solo un punto di domanda? Ammesso spetti a me rispondere, mi prendo i successivi trentacinque per capirlo.
Tout homme crèe sans le savoir
Comme il respire
Mais l'artiste se sent créer
Son acte engage tout son etre
Sa peine bien-aimée le fortifie
Paul Valery
Io ho goduto di buona vista, ossia usuale, ordinaria, fino all'età di trentacinque anni. Poi mi son scoperto affetto da quello strabismo, reale, severo (non avendo io la sorte di poter trascurare la vita concreta senza poi patirne in prima persona e defraudando chi amo), e al momento lo sono ancora. Ho reso il giusto, all'altra vita che chiamava e chiama per esistere al mondo e in esso dire ciò che ha da dire, fosse pur solo un punto di domanda? Ammesso spetti a me rispondere, mi prendo i successivi trentacinque per capirlo.
Tout homme crèe sans le savoir
Comme il respire
Mais l'artiste se sent créer
Son acte engage tout son etre
Sa peine bien-aimée le fortifie
Paul Valery